Memorie Riflesse è una performance fotografica interattiva che nasce dal desiderio di riscoprire il potere delle immagini come archivio emotivo, strumento di identità e ponte tra le persone. Oggi, infatti, viviamo in un’epoca in cui tutto viene fotografato, ma molto poco viene davvero ricordato. Per questo, il progetto invita il pubblico a fermarsi, a osservare con attenzione e ad ascoltare con empatia.
Il cuore della performance è un gesto semplice ma significativo: ogni partecipante è invitato a portare una propria fotografia e a condividerne la storia. Non importa che sia un’immagine recente o sbiadita dal tempo. Ciò che conta è il valore che porta con sé, la memoria che racchiude. In questo modo, ogni persona diventa parte attiva dell’esperienza. In un ambiente raccolto e protetto, le fotografie si trasformano in parole, e le parole in connessioni. Le storie personali, infatti, si rifrangono negli sguardi degli altri, generando un mosaico di emozioni condivise. Così, la fotografia riacquista il suo ruolo autentico: essere custode del vissuto umano, ponte tra passato e presente.
La performance, della durata di circa due ore, è pensata per chi desidera rallentare e riscoprire la bellezza del ricordo. Inoltre, coinvolge attivamente il pubblico, che non è più semplice spettatore ma diventa protagonista di un atto collettivo di memoria.
Il progetto è curato da Davide Giannella, critico e curatore d’arte noto per il suo approccio sperimentale. Da anni, infatti, esplora pratiche artistiche che mettono al centro il coinvolgimento diretto del pubblico e il potere evocativo della memoria.
Per tutti colore che amano immortalare per ricordare.
📸 Per scoprire di più sul tema delle memorie fotografiche e scoprire le radici teoriche del progetto puoi leggere l’articolo dedicato alla mia tesi di laurea “Il desiderio di fermare il tempo con la fotografia”.
Nota: il seguente articolo rappresenta un progetto scolastico e non implica alcun legame lavorativo con i brand e le persone discussi.
💻Fonti Principali: